In Italia, al di sotto del limite di 14 anni nessun minore può iscriversi ai social network senza l’autorizzazione degli esercenti la responsabilità genitoriale.
Nel rispetto delle indicazioni ministeriali, inoltre, si ricordano ai genitori le proprie responsabilità circa gli aspetti penali e civili connessi alla «culpa in vigilando» e «culpa in educando» e il corretto uso dei servizi di messaggistica al di fuori della scuola (ma che spesso si riflettono sulle dinamiche fra gli alunni all’interno della scuola) intervenendo tempestivamente su eventuali comportamenti che non garantiscono il rispetto della persona, mettendo in atto anche misure preventive di controllo, di autocontrollo e responsabilizzazione, in quanto gli “agiti” espongono alunni e rispettivi genitori al rischio di dover rispondere di reati informatici. L’art. 2048 del Codice Civile, infatti, prevede che dei reati commessi dai minori rispondono i genitori o i tutori.

Gli effetti devastanti di un cattivo uso dei Social sono quotidianamente oggetto delle notizie di cronaca: insulti, video e foto imbarazzanti o lesive della dignità personale che, moltiplicati all’interno dei gruppi, provocano danni di cui gli autori troppo spesso non si rendono conto, ma che danno luogo a responsabilità civili e penali.
Si invitano pertanto i genitori, qualora avessero riscontro di un uso improprio del cellulare e/o similari, di intervenire cancellando tempestivamente riprese o foto non autorizzate dai diretti interessati e qualsiasi altra informazione pubblicata in rete (Facebook, WhatsApp, Youtube, Instagram, Tik-Tok, Snapchat, Telegram, blog e altro), in quanto costituisce REATO per violazione della Privacy (Codice della Privacy; D.Lgs.101/2018 e seguenti; art. 10 del Codice Civile) con conseguenze di possibili denunce presso l’autorità giudiziaria da parte dell’interessato.
Si confida nella collaborazione delle famiglie, per una formazione che pone il rispetto della persona quale valore essenziale nella crescita dei nostri ragazzi e ragazze.